Recensione di: ENRICO PROSERPIO (scrittore)
Andrew è un poeta delicato,
sensibile. La sua poesia esce lieve dal suo spirito, come un piccolo raggio di
luce dal buco di una serratura. È una poesia rarefatta, intima, lieve come il
pulviscolo che vola nell'aria e gioca con la luce del sole. È una poesia
apparentemente ermetica che sa però aprire un mondo, una poesia che invita a
dare un'occhiata attraverso il buco di quella serratura che chiude il ricco ed
elegante mondo interiore di Andrew.
Enrico
Proserpio
Dervio, 26
gennaio 2013
Ad A. J. R.
L’inverno è per noi
amico delle cose non dette
poeta discreto
di mormorii ed ombre
il tempo della bellezza.
Nella sua oscurità soltanto
può risplendere
la tenue poesia
delle anime scostanti.
Dervio, 23 dicembre 2010
Recensione di: ANTONIO GUERRA (scultore)
Conosco
Andrew da pochi anni, ma abbastanza per avere di lui, del suo scrivere, della
sua musica grande stima.
Poeta
profondo che sa cogliere emozioni e sensazioni interiori sino a sviscerarle e
renderle palpabili. Nel libro “Mùrmure” si percepisce quasi fisicamente il
silenzio interiore che parla, scuote e ravviva il pensiero di chi fruisce
dell’arte poetica di Andrew, spinge il cuore ad entrare quasi in contatto con
l’autore, nella libertà del discernere e del gustare pienamente il suo
pensiero. Quest’anima che parla dei silenzi a volte tumultuosi di un animo
sensibile alla vita ed ai suoi risvolti non sempre poetici – a volte drammatici
– ma che, però, sa colmare con l’energia dell’Arte, del suo scrivere.
Andrew
pianista, compositore ed eccelso esecutore dei grandi maestri che l’hanno
preceduto, nelle sue composizioni trovo energia sospinta da sensibilità
profonda, dove la fisicità del suonare diviene, dal pigiare i tasti di una
tastiera, melodia che parla, che interpreta il pensiero e l’indole stessa di
Andrew. Mi è piaciuto ascoltare le sue composizioni, mentre leggevo i suoi
versi, le sue poesie, entrando, così, in un doppio piacere, nel quale l’Arte si
compone di due ben distinte tipologie ma che, conoscendo Andrew, divengono
un’unica cosa. Simbiosi intensa e inscindibile, essenza ed esistere di Andrew
stesso.
Recensione di: MARCO BUSNELLI
Recensione della mia raccolta di poesie "Mùrmure" di: DANILO RUOCCO (scrittore, giornalista)
Il ribollire di
Andrew
Un filo rosso unisce le poesie della raccolta Murmure
di Andrew R. edita da Lulu con lo
pseudonimo di A. J. Enlightened.
A prima vista esso potrebbe sembrare la ricerca, da
parte della voce poetica, dell’oscurità e il suo rivolgersi alla Luna. Ma
sembra di poter affermare che, tale ricerca e tale dialogo, sono solo delle
conseguenze.
Infatti, ciò che sembra essere sempre presente - come
un basso continuo - nella produzione di Andrew è un ribollente senso di
inadeguatezza; di sottovalutazione (“sono cenere di un sigaro”); e di rifiuto
di una parte di sé.
Parte che il Poeta sembra negare; costringere in una
zona segreta e inacessibile, ma che riesce a tornare alla luce, magari durante
incubi notturni o inaspettati risvegli della coscienza e sussulti del corpo.
Ecco, allora, che, qua e là, emergono versi rivelatori
che parlano del “bollore di un segreto” o di un “forziere | insabbiato” il cui
lucchetto è rotto da un “urlo | graffiato”.
E, in modo ancora più esplicito, Andrew ammette che
“Ribolle | e si dimena | la rabbia chiusa | dentro i nervi delle mani”.
Un tormento che dà sì “rabbia”, ma che, forse, più di
sovente porta il Poeta ad agire su se stesso con severa disciplina, quasi a
volere rimettersi in riga: “Mi sono catturato, | processato, | condannato e
punito”.
Un tormento continuo (“Attorciglio interminabili |
nastri di spine”) cui sembra potersi sottrarre solo con la fuga e l’immersione
nella notte rischiarata dalla Luna (“Scappo | a perdifiato dalla mia ombra |
per ascoltare | il canto statico della luna”).
Ma, si diceva che - a intervalli, pare, frequenti -
ciò che il Poeta tenta di arginare nel segreto dell’anima, torni prepotente
alla coscienza vigile.
E ciò avviene attraverso la sincerità del corpo; “Un
corpo di indecisioni, | trasgressioni e disillusioni”. Un corpo che
accoglie l’altro e lo custodisce, lo cura, forse anche al di là della volontà.
Inaspettatamente,
adesso che
ci ho rinunciato,
proprio ora
che mi sono dato vinto
il suo cuore mi pulsa dentro:
una gemma brillante,
un sonaglio
in preda a tutta la sua frenesia.
adesso che
ci ho rinunciato,
proprio ora
che mi sono dato vinto
il suo cuore mi pulsa dentro:
una gemma brillante,
un sonaglio
in preda a tutta la sua frenesia.
Ed è all'Amore che il Poeta sembra affidare
la speranza in una completa, salvifica, esaltante accettazione di sé.
E poi morirò,
fiducioso, innamorato,
sbriciolandomi nella luce
che m’irradierà come un dio.
fiducioso, innamorato,
sbriciolandomi nella luce
che m’irradierà come un dio.
Un canto, quello di Andrew, che merita ascolto.
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