Domenica scorsa sono tornato alla Chiesa di San Nicola di Almenno San Salvatore, luogo che mi piace parecchio e nel quale -per chi mi avesse letto in precedenza (vedesi articolo QUI)- avevo assistito ad un bel concerto di musica celtica.
La rassegna In Tempore Organi, giunta alla 21ma edizione, offre appuntamenti musicali variegati che, però, diano la possibilità al bellissimo Organo Antegnati del 1588 di far sentire la sua voce.
Copertina dell'opuscolo contenente l'elenco dei concerti della rassegna coi relativi programmi |
Questa volta toccava al ensemble Odhecaton, gruppo vocale maschile di voci sceltissime, compresi registri di controtenore.
[Il controtenore, lo specifico per chi non lo sapesse, è quel registro vocale maschile in grado di intonare suoni sovracuti, raggiungendo essenzialmente l'estensione femminile. Anticamente, specialmente per il repertorio sacro, l'arte del canto era riservata unicamente agli uomini. Ecco perché, per raggiungere certe note, divennero popolari i cosiddetti "evirati" o "castrati" (come il noto Farinelli settecentesco), e quindi poi i controtenori.]
I cantori erano "soltanto" 5, compreso il direttore, Paolo da Col. All'organo il custode del Antegnati, il Maestro Luigi Panzeri.
Il programma, come spiegato durante l'introduzione, prevedeva l'esecuzione di brani estratti da messe su cantus firmus o su melodie popolari o in voga e riprese da più compositori (come il celebre tema de l'homme armé) quali Josquin Desprez, Compère, Pier De La Rue; quindi, passando per altrettanti noti nomi quali Andrea Gabrieli e Adriano Banchieri, alcuni brani incentrati sul tema detto Aria del Granduca (o "di Fiorenza"), per concludere con "O che nuovo miracolo" di Emilio de' Cavalieri.
Non credo di avere parole adatte per esprimere la bellezza di questo concerto, la natura delle voci, l'impasto soave e profondo delle voci degli Odhecaton. Nulla è stato lasciato al caso, nessuna voce aveva un ché di artificioso o artificiale e l'acustica della Chiesa di San Nicola non ha certo ostacolato l'ottima ed emozionante riuscita del concerto. Nella seconda parte, l'ensemble ha raggiunto il maestro organista al piano superiore, ed hanno cantato dalla terrazza dell'organo stesso. Un'emozione indescrivibile...
Tornati "sulla terra" per ricevere tutti i meritatissimi applausi, l'ensemble ha bissato il brano di Desprez, "Tu solus qui facis mirabilia / Nobis et fallatia - D'ung aultre amer", per me la cosa più bella di tutto il concerto, nel quale le voci hanno dato il meglio del loro potenziale e della loro perffetta amalgama.
Uscendo dalla chiesa, a fine concerto, non ho resistito: sul tavolino dedicato agli opuscoli e all'iscrizione alla newsletter, ho visto le loro registrazioni della Missa Papae Marcelli di Palestrina e della Missa in Illo Tempore di Monteverdi, composizioni in assoluto fra le mie preferite di due fra i compositori italiani che più amo. Non ho potuto fare a meno di portarli via con me.
In attesa dei prossimi appuntamenti, mi godo queste incisioni pazzesche!
À
bientôt!
Andrew
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